di Marco Capponi
MILANO FINANZA – 25.09.21
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La grande eredità della Merkel? È aver convinto i tedeschi dell’opportunità del Next Gen Eu, condividendone i rischi con gli altri Paesi Ue. Parla Flavio Valeri, ex numero uno di Deutsche Bank in Italia.
Angela Merkel ha sempre voluto una Germania europeizzata, mai un’Europa germanizzata ». Ti grande lascito della cancelliere secondo l’ex chief country officer Italy e chief executive officer di Deutsche Bank Italia, Flavio Valeri, è stato quello di capire un concetto essenziale: pur essendo la locomotiva economica del Vecchio continente Berlino non avrebbe mai potuto competere a livello globale correndo da sola. Poteva però farlo, e con successo, se fosse stata in grado di creare e poi rafforzare un’Europa piu integrata e, soprattutto, meno divisa.
Dottor Valeri, la missione di Angela Merkel può dirsi compiuta?
Certamente, tanto più che Merkel è riuscita a convincere la popolazione tedesca degli effetti positivi del Next Generation Eu. Un piano non solo finanziario, ma anche e soprattutto politico, perché c’è una condivisione dei rischi finanziari tramite l’emissione degli eurobond, sorpassando la storica avversione dell’opinione pubblica tedesca in questa materia.
E qual è stato il messaggio politico?
Che l’Europa non è più frastagliata nel suo approccio, ma agisce come una collettività.
Come si ripercuote tutto ciò sui mercati?
L’impatto è molto significativo, sia sulla liquidità immessa nel sistema sia sui maxi-piani di investimento. Gli effetti sperati per l’Europa sono simili all’impatto positivo che il piano Marshall ebbe nel periodo post-bellico.
Oltre all’economia Merkel lascia anche un’eredità culturale.
È stata la prima donna della storia a guidare la Germania, e questo ha permesso innanzi tutto un salto culturale.
Inoltre ha saputo attraversare con fermezza momenti difficili per il suo Paese e per il continente europeo. Un esempio su tutti: quando ha scelto di chiudere tutti i programmi nucleari tedeschi in seguito all’incidente di Fukushima. Oppure, quando ha accettato di accogliere nel Paese un numero importante di migranti, dando un messaggio all’Europa nel suo complesso
Quali sfide affronteranno i suoi eredi?
Saranno inizialmente sfide interne: il movimento dei Verdi ha instillato nella generazione dai quarantenni in giù una consapevolezza ambientale e sociale di cui i nuovi leader dovranno prendere consapevolezza. Gli eredi di Merkel dovranno considerare politiche energetiche e sociali che tengano in considerazione il fatto che queste generazioni saranno presto pienamente al potere.
Sotto l’aspetto commerciale?
Il tema chiave è quello delle esportazioni: sarà da capire se il tocco di Merkel, che ha fatto decine di viaggi commerciali in tutto il mondo per pubblicizzare col suo carisma i prodotti tedeschi, sarà ereditato dai suoi successori.
E in Europa?
Due nodi andranno sciolti. Uno è la velocità di esecuzione del tapering: il nuovo ministro delle Finanze spingerà la Bce verso la riduzione degli acquisti? Il secondo, i nuovi parametri di Maastricht su debito e inflazione che verranno ridefiniti dopo il Covid. Potremmo dire che i nuovi governanti saranno chiamati a scrivere le regole del gioco per le finanze pubbliche post-pandemia.
Germania anno zero. Come posizionare il proprio portafoglio?
Il cambiamento va approcciato con attenzione. Non è facile al momento capire quale coalizione guiderà il Paese, e il consiglio per un investitore è quello di aspettare il contratto ci governo, che in Germania ha natura vincolante.
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